Gli amanti del Pastore Tedesco non lo definiscono UN cane ma IL cane. Il PT è da sempre una razza polifunzionale: utilizzato per la guardia (alla proprietà e nelle aziende: infatti i cartelli di “Attenti al cane” solo recentemente hanno iniziato ad avere i musi di altre razze, fino a pochi anni fa si trovava solo il cartello con il PT!), cane poliziotto, cane guida per i non vedenti, cane da ricerca, cane anti-droga. Cane attore, anche.

Il cinema ha dato un certo incentivo nel promuovere la razza, da Rin Tin Tin al Commissario Rex, passando da Jerry Lee di “Un Poliziotto a 4 zampe” a Sam di “Io sono leggenda”. C’è sempre stata una forte richiesta di soggetti di questa razza, tanto che gli allevamenti sono numerosissimi. Un cane molto richiesto (quindi tanto “commerciale”) corre anche il rischio di essere snaturato delle sue caratteristiche originarie per andare incontro alle richieste dei potenziali clienti. Il Pastore Tedesco è secondo molti una razza “spaccata in due”: esistono le linee da bellezza e le linee da lavoro. Sono molto diverse tra loro, da un punto di vista morfologico e da un punto di vista caratteriale.

Il Pastore Tedesco di linea da bellezza, il cane “da film”, è quello nero focato. Il PT di linea da lavoro è quello che è chiamato comunemente “grigione”. E chi intende lavorare con il PT, in discipline sportive e non, quasi certamente sceglierà i grigioni. Carattere forte, impavidi, molto reattivi. Sempre carichi, tanta roba insomma. Non cani da affidare con leggerezza ad una famiglia di neofiti…

Il PT da bellezza invece è più bonaccione di carattere, meno attaccabrighe, magari non proprio temibile come cane da guardia ma sempre pronto a passeggiate, escursioni, gite fuori porta con i suoi umani.

Il PT ha un aspetto decisamente bello, soprattutto la testa. Lo sguardo è qualcosa che non si può dimenticare, chi ha avuto un pastore tedesco cerca sempre quegli occhi nei cani che vengono dopo… Ogni soggetto è unico e irripetibile, certamente, ma ci sono alcune caratteristiche ricorrenti che ti fanno pensare “ma dai, allora sono davvero tutti così!”. Golosi, sempre affamati, mangiano in un nano secondo e di nuovo aspettano cibo. Buffi, fanno tanto ridere quando abbaiano al nulla e poi cercano di darsi un contegno perché “c’era veramente qualcosa là in fondo, non l’ho sognato! O forse sì? “. Nei confronti del loro umano di riferimento hanno una sorta di innamoramento senza fine: sguardo adorante, attenti ad ogni minimo movimento e gesto nei loro confronti. Pazienti, per passare dieci minuti con il loro capobranco attendono giornate intere, sospirando ogni tanto. Quando sono liberi e ad un tratto si fermano in posa plastica da foto… sono anche un po’ vanitosi…impossibile non accorgersene!

Generalmente, i maschi sono più attaccabrighe, ma non cercano lo scontro fisico a tutti i costi. In realtà, amano tantissimo pavoneggiarsi gli uni di fronte agli altri, con tanto di abbaiate, ringhiate, denti di fuori ecc salvo poi non arrivare quasi mai alla rissa. Più una esibizione di muscoli, denti ecc che altro. Le femmine, mosse da altre motivazioni rispetto al puro esibizionismo dei maschi, possono dimostrarsi soggetti di tutto rispetto. Di solito, sono molto brave nel proteggere la proprietà (segnalando intrusioni potenziali) e nel difendere i componenti della famiglia, soprattutto bambini. Qualcuno si è preso una pinzata, o magari una bella ringhiata, avvicinandosi incautamente alla culla o al passeggino di un piccolo umano cane-munito.

Il PT notoriamente soffre di displasia all’anca. In realtà, né più né meno delle altre razze della sua taglia. Un soggetto displasico, se non troppo grave, non varrà un granché come cane da concorso di bellezza ma potrà avere comunque una vita dignitosa, normale, semplicemente non esagerando nelle salite, scale ecc e mantenendo il peso forma (cani in sovrappeso faticherebbero parecchio, nei movimenti, soprattutto se displasici).

È un problema che ricorre spesso in cani di razza, ma nel PT è abbastanza frequente: occhio al cibo. Ai cambi di alimentazione, ai bocconcini un po’ troppo appetitosi, al caldo, al freddo, all’acqua delle pozzanghere, a … tutto insomma! Diciamo che l’apparato digerente non è il punto forte del PT e spesso può avere problemi di digestione o malassorbimento. Anche se il veterinario ci ha fatto cambiare mille diete, anche se compriamo le crocchette migliori del mondo, anche se siamo attenti a tutto.

Perde tanto pelo, soprattutto nei periodi di muta perché il sottopelo è bello folto (dobbiamo ricordarci che è un cane selezionato per stare all’aperto parecchie ore, non sotto le copertine o davanti al camino), quindi abituarlo a spazzolate frequenti è cosa saggia. In ogni caso, soprattutto quando leggermente umido di pioggia ma un po’ sempre, il PT ha un po’ quell’odorino “da cane bagnato” che abbiamo tutti presente. È un cane di una certa mole, con manto folto anche se non troppo lungo, non possiamo certo aspettarci che odori di lavanda in fiore!

Altra caratteristica che tutti gli amanti del PT gli riconoscono: la “voce”. Ha un timbro veramente riconoscibile, come abbaia lui non abbaia nessuno!

È un cane che necessita di spazio, è vero che si adatta anche a vivere in un mini appartamento pur di stare con il suo umano, ma la sua indole è quella di avere uno spazio da controllare, perlustrare, mettere in sicurezza (secondo il suo punto di vista). Di solito infatti, se sguinzagliato in un terreno recintato, tenderà ad annusare centimetro per centimetro, ma velocemente, tutto il perimetro prima di perlustrare la parte interna.

Per dimostrare il suo affetto, non è particolarmente “appiccicoso” ma generalmente ama sdraiarsi vicino (sui piedi, sulle ciabatte, con la testa sotto alla sedia o al divano dove siamo noi). Quando rincasiamo, per fare le feste non salta addosso, ma ci corre intorno, pestando sonoramente le zampe a terra e dando sbuffetti con il muso.

Se il Pastore Tedesco ti entra nel cuore, puoi scegliere altre razze dopo di lui ma, prima o poi, un altro PT tornerà nella tua vita.